Ma tutte le diete vegetariane sono salutari?
Chi ci segue già da un po’, saprà che siamo molto appassionati e attenti a vari aspetti del cibo: la sua genuinità, la storia, la tradizione, la sua produzione e l’aspetto salutistico sono solo alcuni esempi.
Ci troviamo spesso, perciò, davanti a domande del tipo “ma fa bene?“, “è salutare?“. Sono domande quasi sempre da contestualizzare all’interno di uno schema più ampio, ma è difficile comunicare in tal senso.
Ecco quindi che si cercano soluzioni e ricette preconfezionate per poter sempre dire “si, è sano”, in maniera quasi sempre troppo semplicistica e sintetica.
La dieta vegetariana viene sovente utilizzata come parametro in tal senso.
È sempre un modello nutrizionale sano? O ci sono casi in cui la situazione è un pochino più complessa e sfaccettata?
È quello che si è chiesto il gruppo di ricerca del paper presentato il 27 Agosto alla Società Europea di Cardiologia, durante il congresso annuale.
“Il nostro studio”, illustra l’autore Dr. Matina Kouvari della Harokopio University (Atene), “prende in esame diete di vario genere, soprattutto nel pubblico femminile che tende a consumare più cibi vegetali rispetto agli uomini. Non per questo, però, abbiamo trovato garanzia di uno status di salute migliorato”.
La maggior parte degli studi nutrizionali vedono tutte le diete a base vegetale come “vegetariane” o “a basso contenuto di carne”, tendendo ad accomunarle in un unico gruppo. Questo studio ha preso in esame non solo la quantità di elementi vegetali in una dieta, ma anche la loro qualità. Quelli più sani erano rappresentati dai prodotti a bassa lavorazione (grano integrale, frutta, verdure, olio d’oliva, tè/caffè), mente quelli meno sani consistevano in succhi di frutta, grani raffinati, patate e gli zuccheri vegetali.
Lo studio ha analizzato la correlazione tra la quantità e qualità di elementi vegetali all’interno di una dieta e la saluta cardiaca risultante dopo un periodo di 10 anni.
Tra il 2001 e il 2002, sono stati selezionati gruppi di adulti nella città di Atene privi di malattie cardiovascolari o altre condizioni croniche. Lo studio ha esaminato 146 individui in condizione di obesità, con normali livelli di pressione sanguigna, lipidi e zuccheri.
Entro una decade, quasi la metà dei partecipanti ha sviluppato un’alta pressione sanguigna, nonché alti livelli di lipidi e zuccheri, una combinazione particolarmente pericolosa per la salute cardiaca.
Negli uomini con una dieta maggiormente a base vegetale, questa condizione è apparsa effettivamente diminuita. Stessa cosa però non si è osservata nel pubblico femminile.
Per quanto riguarda la qualità degli elementi consumati, le scelte più sane hanno rivelato migliori condizioni di pressione sanguigna, grassi e zuccheri, e viceversa per gli elementi considerati meno sani.
Lo studio conclude che alla luce dei dati, la dieta con ridotto contenuto di carne può effettivamente portare benefici nella salute cardiaca, ma all’interno della pletora di diete vegetariane, bisogna comunque analizzare la qualità nutrizionale degli elementi in esame.
FONTE: ScienceDaily.