La crescita del mercato alimentare in Italia
In tempi di incertezza economica per il futuro, molti dei dati positivi e rassicuranti arrivano da un mercato in cui l’Italia è riconosciuta internazionalmente come uno dei grandi protagonisti: quello alimentare.
Se ci concentriamo su segmenti specifici, come le esportazioni del formaggio nel 2018, possiamo apprezzare dei record di vendita mai raggiunti fino a questo momento.
Più in generale, questo trend estremamente positivo è rilevabile in tutto il settore del food nel Bel Paese. Lo riporta l’analisi realizzata dal Food Industry Monitor (organo osservatorio promosso, tra l’altro, dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo), in cui vengono prese in esame 823 aziende su 15 comparti diversi, per 63 miliardi di euro di ricavi.
Ciò che ne traspare è davvero notevole: si parla di un 3,1% nel 2018, dato che triplica la media di crescita di questo paese. E non è il solo parametro interessante.
Quelle aziende che, come noi, hanno scelto l’artigianalità come approccio principale al processo produttivo, hanno visto una crescita maggiore è un più alto ROS (redditività delle vendite) rispetto alle compagnie con produzione industriale tradizionale.
I fattori che possono determinare questo dato sono tanti, ma in primis si posiziona la fascia di mercato: un prodotto artigianale ha più di un valore aggiunto, e il pubblico italiano è estremamente ricettivo a questi aspetti, ed è disposto a pagare un prezzo maggiore a fronte di ciò.
Un altro dato, a nostro avviso splendido, riportato da questa ricerca è il legame con il territorio: le aziende che impostano i loro rapporti di fornitura e vendita con esercizi locali ed utilizzano prodotti e tecniche derivanti dal territorio sono tra quelle che hanno goduto di una crescita maggiore. Il 68% delle aziende nell’analisi intraprende con successo questo tipo di rapporti.
Infine, l’ultima percentuale riguarda l’export: è uno dei mercati di maggiore successo, con quasi un terzo delle aziende campione che realizza metà dei suoi ricavi dalle esportazioni.
Sono dati estremamente incoraggianti, da cui si possono trarre molte conclusioni, primo tra tutti una presa di coscienza sempre maggiore dei consumatori italiani verso l’importanza delle produzioni locali e della filiera corta.