I latticini non scremati sono collegati a una più bassa incidenza di obesità
Il pensiero naturale è che a una più bassa assunzione di grassi corrisponda un relativo calo di condizioni quali l’obesità.
In realtà, nel complesso panorama della nutrizione, nuovi dati vengono raccolti e analizzati ogni anno per approfondire lo studio di pattern e fenomeni i cui confini non sono sempre definiti dall’associazione che pare più logica. I disordini alimentari sono uno di questi casi.
In uno studio dello Scandinavian Journal of Primary Health Care, sono stati presi in esami circa 1.800 soggetti in nove diverse municipalità della Svezia, uomini tra i 40 e 60 anni, a cui sono state monitorate abitudini alimentari, condizioni preesistenti e situazione a fine studio, in un arco temporale di ben 12 anni.
Circa 200 uomini (il 15%) ha sviluppato obesità centrale durante il periodo dello studio.
Analizzando lo stile di vita e la dieta, è stato collegato un più alto rischio di obesità centrale in quei soggetti che hanno evitato completamente o in grande parte l’assunzione di grassi da latticini (consumando, per esempio, esclusivamente latte scremato). Viceversa, chi ha regolarmente assunto queste fonti di grasso ha avuto una più bassa incidenza di obesità centrale rispetto alla media, il tutto bilanciando i risultati con le altre abitudini di vita dei soggetti (fumo, alcol, attività fisica, età, educazione e professione).
Questa incidenza è particolarmente significativa in quanto omogenea nei soggetti rispetto alle assunzioni di cui sopra.
I ricercatori spiegano come questo studio sia in linea con le altre recenti ricerche che rivedono positivamente i benefici dei latticini sulla nostra salute, come l’abbassamento della resistenza insulinica e dell’incidenza del diabete.