Torre di Cortemilia

Aree verdi urbane per aiutare le api

Le api sono insetti particolarmente fondamentali per l’ecosistema, ma anche per l’economia.
Sentiamo spesso dire che “senza api moriremmo in pochi anni”: svolgono una funzione di impollinazione a supporto della biodiversità e al mantenimento dell’equilibrio ecologico in maniera così profonda e capillarizzata, che la loro assenza metterebbe seriamente a rischio la sopravvivenza di animali e piante in tutto il mondo.

L’urbanizzazione rapida e aggressiva di tantissime aree del mondo priva irrimediabilmente insetti e altri animali di aree dove vivere e riprodursi, creando problematiche reali e potenziali nello sviluppo della specie.

Ultimamente, possiamo vedere in molti centri urbani (anche di grandi dimensioni) una rinnovata attenzione alle aree verdi, parchi, aiuole e, alcune volte, il ripristino di piccoli ecosistemi interni.
Può questa sorta di “integrazione” aiutare le api a reintegrare la loro presenza in un contesto sempre più ostile?

La risposta è un rassicurante SI.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Monaco, guidati dalla Prof. Susanne  S. Renner, ha condotto una prima analisi quantitativa su come le aiuole floreali in ambienti urbani attraggano api selvatiche, pubblicando lo studio sul Journal of Hymenoptera Research.

Le aiuole floreali sono aree create artificialmente dall’uomo, che provvedono a fornire risorse per insetti e volatili.
La loro introduzione si è già rivelata vantaggiosa per aumentare la biodiversità e produttività all’interno di aree agricole adibite alla coltivazione.

Il successo delle aiuole floreali nel mantenere la popolazione di api solitarie si basa sulla composizione e differenziazione di specie floreali della stessa, distanza da aree potenzialmente colonizzabili dagli insetti e distanza da altri abitati con popolazioni stabili di api. Per studiare l’attrattività di queste aree, i ricercatori hanno utilizzato un set-up sperimentale di  1.000 metri quadri installato nel 2019 nella città di Monaco.

Le api necessitano di tempi spesso estesi per scoprire nuovi habitat, ma l’analisi ha mostrato risultati impressionanti in un solo anno: questa zona soltanto ha registrato la colonizzazione di 1/3 delle specie di api sulle 232 registrate a Monaco in 20 anni di studi. Ancor più sorprendentemente, le specie non sembrano essere direttamente correlate in termini di specializzazione di polline, ma derivano da ceppi diversi tra loro.

Lo studio è promettente, e i ricercatori consigliano fortemente l’introduzione delle aiuole floreali nella riforma delle Politiche Agricole Comuni (CAP) dell’Unione Europea.

FONTE: ScienceDaily.

 

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