La corposità dei vini rossi
Un vino si definisce corposo quando i componenti che lo costituiscono sono “sufficientemente presenti dal punto di vista quantitativo“. Ci si riferisce in particolar modo all’estratto secco e al contenuto d’alcool, mai indifferente e minore di 10 gradi quando si parla di un vino corposo. Sapore e colore raggiungono un’armonia strutturale che si aggiunge al compendio delle caratteristiche.
Il vino rosso (ma non solo) è una scelta classica per accompagnare un buon tagliere di formaggi. Qui in Piemonte siamo sicuramente fortunati e forniti quando si tratta di vini corposi, grazie a un territorio splendido e un clima mite che ci permette un facile accesso a tante eccellenze italiane come sua maestà il Barolo.
Nell’infografica qui sopra potete trovare una comparazione di alcuni dei più celebri rossi italiani e internazionali, ordinati secondo il parametro di corposità.
Ecco alcuni abbinamenti con i nostri prodotti:
Toma di San Martino
Particolarmente indicata con Arneis, Nebbiolo, Dolcetto d’Alba, Moscato e Barolo.
Robiola Castellana
Come la sorella di latte pastorizzato (la Gorrinese), questa robiola con lavorazione a crudo trova un matrimonio felice con Barolo, Barbaresco e Vin Santo.
Benedettino
Questo prodotto speciale e unico si abbina con Vermentino, Arneis, Nebbiolo e Dolcetto d’Alba.