La realtà virtuale può alterare il gusto
Ci sono tanti fattori che influenzano la nostra percezione del gusto, e non sempre è possibile misurarli matematicamente.
Mangiare è un’esperienza e come tale è la somma dell’atto in sé e di un’ampia pletora di dettagli: il luogo, l’atmosfera, il nostro stato d’animo, i nostri preconcetti di gusto e abitudini alimentari, la compagnia… insomma, anche nutrirsi di un alimento che conosciamo perfettamente può essere sempre diverso, se cambiano le condizioni.
Un gruppo di ricerca specializzato in ricerca alimentare presso la Cornell University ha voluto esplorare più nello specifico questa concezione, pubblicando i risultati dell’esperimento sul prestigioso Journal of Food Science nel 2018.
L’esperimento sfrutta gli headset della realtà virtuale, apparati ormai ampiamente diffusi e sviluppati in termini sia hardware e software, in grado di fornire una sensazione realistica degli ambienti fittizi che vengono proposti tramite visore.
Circa 50 volontari sono stati sottoposti a una prova di “degustazione virtuale”, ovvero l’assaggio di tre campioni di formaggio erborinato (tipo Gorgonzola) in tre ambientazioni diverse: una semplice cabina grigia, una panchina all’interno di un parco e i pressi di una stalla per mucche.
I volontari hanno fornito informazioni sensoriali specifiche, come la piccantezza del formaggio e l’intensità del sapore, non sapendo che in realtà i tre assaggi erano dello stesso identico tipo di formaggio.
Il risultato, consistente e apprezzabile tra tutti partecipanti, è che il campione assaggiato nei pressi della stalla fosse molto più intenso e saporito rispetto agli altri due.
È una conclusione estremamente interessante, perché rispetto a una vera ambientazione, dove entrano in gioco anche elementi come odori e sensazioni tattili, l’headset VR fornisce semplicemente una simulazione visiva.
Allora è proprio vero: prima si mangia con gli occhi!
FONTE: ScienceDaily.