Il digitale in aiuto del settore caseario
Tecnologia e tradizione vivono spesso un dilemma di comunicazione.
Una forma mentis desueta tende a vedere il digitale come una modernità che non può che snaturare un ambito fortemente basato su antiche tradizioni come il nostro, quello lattiero caseario.
Ma un modo più analitico, e forse intelligente, di vedere le cose, coglie invece la sinergia, l’aiuto e lo sviluppo che un nuovo strumento può dare al processo produttivo.
Il virtuosismo ideale si raggiunge quando la modernità (il digitale) fornisce i mezzi per migliorare e valorizzare la tradizione, senza snaturarla.
È quello che si evince da un interessante articolo pubblicato su Agronotizie a fine 2018, di cui vi proponiamo i punti principali.
Tracciabilità dell’alimentazione animale
Se oggi la tracciabilità dell’alimentazione avviene tramite controllo formale e su campo, la digitalizzazione dei passaggi permetterebbe un controllo di filiera con margine di errore bassissimo o nullo.
Un’alimentazione di bassa qualità significa latte e prodotti derivati più scadenti, con relativo danno economico e qualitativo.
Un controllo di filiera alimentare digitalizzato, inoltre, elimina i passaggi cartacei e snellisce tutto il processo logistico, con un risparmio di 64.000€ per un caseificio modello come descritto nell’articolo di Agrinotizie.
A questo vanno aggiunti ovviamente tutti i benefici di un controllo più preciso con minore rischio.
Pensiamo a un ecosistema ampio come quello del consorzio Grana Padano: digitalizzare la tracciabilità dell’alimentazione animale si tradurrebbe in un risparmio di 3 milioni di euro.
Ricetta veterinaria elettronica
Entrata in vigore a Dicembre 2018, la ricetta veterinaria elettronica non va vista come burocrazia aggiuntiva, ma anzi rappresenta un notevole risparmio, eliminando i documenti cartacei e rendendo istantanei i tempi di archiviazione.
Digitalizzare questi documenti significa anche renderne immediato l’accesso a tutti gli enti di ricerca, che possono così utilizzare la più recente storia statistica veterinaria nelle analisi e negli studi.
Secondo l’Osservatorio Smart AgriFood, questa introduzione rappresenta un risparmio netto di 18 milioni di euro su tutta la filiera lattiero casearia.
Tracciabilità della distribuzione
Se già esistono regole ferree, soprattutto in Italia, per tracciare l’origine del latte e gli eventuali produttori che agiscono nella trasformazione in formaggio o yogurt, manca invece un modello reale e puntuale per tracciare lo spostamento della merce una volta lasciata l’azienda.
Non è raro, per i latticini, incorrere in problematiche sul prodotto dovute a una cattiva conservazione durante il trasporto e lo smistamento: un colpo di caldo, un camion lasciato al sole, una cella frigo non perfettamente igienizzata. Sono problematiche non sempre nelle mani del produttore, ma che si traducono in danno economico e di immagine per tutta la catena.
Digitalizzare anche questo processo, con l’ausilio di hardware quali sensori smart che monitorano lo stato dei lotti, permetterebbe di rendere molto più efficiente anche il comparto distributivo, anticipando l’eventuale compromissione della merce.
Un risparmio, secondo l’Osservatorio Smart AgriFood, quantificabile in 7,5 milioni di euro l’anno.
FONTE: Agronotizie.