Vino in lattina, un grande successo in America. Può funzionare in Italia?
L’immaginario estetico del vino è ben definito e radicato nella nostra cultura e nel nostro paese, dove siamo estimatori e appassionati ormai da secoli.
In questo immaginario, il vino è sapientemente confezionato in bottiglie di vetro e, spesso, accompagnato da etichette eleganti. Diciamolo, il vino è uno dei prodotti alimentari dove il design e l’estetica sono da sempre considerati importanti, più che in altri ambiti gastronomici.
Ecco perché all’idea di un vino confezionato in lattina, molti di noi storcono il naso.
La lattina può richiamare una bevanda di basso costo e quindi qualitativamente inferiore, spesso dedicata al consumo rapido.
Siamo ormai abituati a vedere anche la birra confezionata in bottiglie di vetro, con una cura non indifferente nella presentazione, soprattutto da parte di birrifici artigianali.
La stessa percezione, che deriva da una conformazione sociale e culturale, non può considerarsi globale. Ecco quindi che negli USA un prodotto come il vino in lattina è diventato un vero e proprio successo, forte di una crescita annuale di ben il 43%.
Alcuni grandi produttori hanno anche imbastito una serie di packaging e presentazioni davvero degni di nota.
Ma potrebbe mai funzionare in Italia?
In passato ci sono già stati alcuni esperimenti a riguardo, anche di discreto successo, e siamo inoltre abituati a vedere il vino venduto in TetraPak e cartone. È bene ricordare, inoltre, che il vetro è il contenitore “ufficiale” del vino da poco più di un secolo, ma è cruciale che sia anche quel secolo che ha visto nascere la grande distribuzione e ha reso accessibile il vino a un’enorme platea, affermando la bottiglia di vetro come elemento comune nell’immaginario del consumatore.
Un tema, questo, sul quale si è espressa con queste parole l’AIS (Associazione Italiana Sommelier), affermando che è proprio la percezione, in particolare del consumatore più che dell’esperto, l’elemento discriminante che porterebbe a uno scarso successo di questa tipologia di packaging nel nostro paese.
Un’idea pionieristica, quindi, ma che non riuscirebbe a scalzare con facilità l’immaginario formatosi nella nostra cultura.
FONTE: WineNews